Cari genitori
il benessere dei nostri bambini/ragazzi è un elemento importante per una crescita serena, voi siete i primi a volere questo, ma talvolta qualcosa va storto, e iniziano a manifestarsi comportamenti problematici. Prima di valutare un percorso sanitario è opportuno verificare le strategie educative, spesso basta questo per risolvere la maggior parte dei problemi. Ogni età ha le sue caratteristiche e le figure adulte di riferimento devono sapere impostare una organizzazione della giornata, dei confini relazionali e dell’autonomia dei propri ragazzi, adeguati.

1_Il cervello cresce moltissimo nei primi tre anni ma continua a strutturarsi creando sinapsi, sicuramente fino a 13 anni. In questa fase assume un ruolo fondamentale il riposo notturno sia nella crescita del cervello che nel benessere del bambino durante la giornata.
Verificate se:
a 3 anni dorme almeno 11 ore nell’arco della giornata;
a 8 anni dorme almeno 9 ore;
a 13 anni dorme almeno 8 ore.

2_ Anche l’utilizzo di Televisione, tablet e smartphone influisce. Maggiore è l’utilizzo dello screen minori sono le connettività che si creano e la cosa peggiora se i genitori non sono presenti.
I segni dei danni al cervello sono visibili con gli strumenti di diagnostica oggi disponibili ma i genitori sono convinti che l’utilizzo dei dispositivi migliori le competenze generali dei figli.
Il 70% dei genitori offre il cellulare ai bambini per tenerli buoni. Il 30% lo fa con bambini al di sotto di 1 anno. L’utilizzo dello screen incrementa nei bambini i comportamenti aggressivi e dà dipendenza.
No al cellulare/ computer/tablet sotto i 18 mesi e massimo 1 ora al giorno tra i 2 e i 5 anni, niente cellulare prima di andare a letto.
A livello cerebrale la lettura/ascolto dei libri stimola le aree deputate al linguaggio, alle abilità socio emozionali, all’autocontrollo. Tenete conto che non si nasce con l’istinto della lettura, va innestato nella personalità. Le biblioteche cittadine offrono moltissimo, impariamo a conoscerle.
Tre domande che è bene i genitori si facciano:
● Impiega più di un’ora ad addormentarsi?
● Si addormenta davanti alla TV ?
● Dorme con smartphone/ cell/ televisione in camera?
Se la risposta è si è opportuno valutare di fissare alcune regole.

3_ Ma esistono ancora le regole?
Esiste un orario per andare a letto?
E’ possibile fissare un orario per l’utilizzo di smartphone…. in funzione dell’età?
E’ possibile non consentirne l’utilizzo almeno nell’ora precedente a quando si va a dormire?
E’ possibile non avere in camera televisione/smartphone/tablet ecc… .

4_ Specialmente da piccoli l’autostima si costruisce sulla base di quello che si è capaci di fare. Regola generale: se un bambino/ragazzo è capace di fare qualcosa non c’è motivo di farlo al suo posto, diverso è il caso di chi non è capace per il quale, in condizioni normali, bisogna consentirgli di strutturare un deciso percorso verso l’autonomia.

5_ Mantenere, in relazione all’età dei figli, la giusta distanza educativa/ emotiva. Questo non è un passaggio facile, perché serve formazione, ma è necessario, può essere utile leggere qualcosa. Più il bambino/ragazzo cresce più si deve sentire altro dai genitori riducendo progressivamente la promiscuità con papà e mamma. Questo percorso inizia già dai 3 anni. Come si utilizza il lettone, l’autonomia in bagno…? Come si manifesta l’affetto reciproco, con quale linguaggio?
La distanza non è l’anaffettività o il non farsi coinvolgere emotivamente dai figli ma piuttosto l’essere in condizione di saperli contenere durante i momenti di aggressività e di emozioni negative affinché imparino a gestirli e ad accettarsi.


6_ I genitori, inclusi quelli separati, condividono un progetto educativo sui figli e sono capaci di fare gioco di squadra sfruttando le naturali differenze di genere? Anche su questo non si nasce imparati ed è frutto di un lavoro che procede per tentativi ed errori. Il codice materno, che dovrebbe prevalere nell’infanzia dovrebbe poi lasciare spazio al codice paterno che dovrebbe prevalere nell’adolescenza. Come funziona il coordinamento di questi elementi? Se il genitore è solo dovrà fare entrambe le parti.

7_ Esperienze particolarmente forti che i genitori hanno vissuto nella loro vita possono lasciare dei segni che creano ancora oggi emozioni molto forti che non aiutano nell’organizzazione della cura dei figli. E’ importante conoscersi per imparare a regolarsi, specialmente quando si valuta che siano particolarmente invasive, affinché non influiscano inconsapevolmente sulla crescita dei figli.

Non è facile fare i genitori ma è importante mettersi in gioco, se necessario facendosi aiutare nel non facile compito educativo da figure professionali (es. pedagogista) (Consultori ASST, Fondazione Don Caccia). Può essere utile qualche lettura, in particolare per perfezionare i punti da 4 ad 8 che non consentono ricette preconfezionate e vanno strutturati in modi differenti in funzione delle caratteristiche familiari.

IL DIRIGENTE
Gianfranco Bonomi Boseggia